tombini calpestati 2010 - l'aquilone

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tombini calpestati 2010

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Capolavori calpestati. Il tombino di ghisa come forma d'arte

I vasi etruschi incontrano i tombini contemporanei, la creta la ghisa, i reperti archeologici i prodotti dell’industria fondiaria.
Succede al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara dove, dal 24 marzo al 31 ottobre, la Loggia del Cortile d’Onore (progettata da Biagio Rossetti) ospita la più grande esposizione di esemplari del Monhole Cover Museum, una settantina di tombini provenienti da tutto il mondo, prodotti tra il XIX e il XX secolo.
Si deve a Stefano Bottoni, patron del Ferrara Buskers Festival, l'ideazione di una collezione unica al mondo: con lui i tombini sono divenuti una forma d’arte. Opportunamente ripulito, il tombino cessa di essere la materia che divide la parte interna da quella esterna del suolo, lo sporco dal pulito, e diventa un oggetto le cui griglie, immagini e lavorazione raccontano una storia, quella del paese di provenienza. Perché il tombino ha un’anima, viene prima disegnato e poi realizzato.
«Prima della caduta del Muro di Berlino -spiega Bottoni- da Cortina in poi e in tutta l’Europa dell’Est, le ghise avevano caratteri cirillici ed erano uguali ovunque. Poi, caduto il Muro, ciascun Paese ha riconosciuto al tombino una sua identità, di norma in contrapposizione al Comunismo».
La prima ghisa del percorso è quella donata dalla città di Stoccolma che sarà scoperta, in occasione dell'inaugurazione della mostra, direttamente dall’ambasciatore svedese Anders Bjurner: risale al nuovo millennio e reca un’immagine reale. A seguire, i visitatori possono fare il giro del mondo, osservando le ghise recuperate in tutta Europa, dalla Spagna all’Ungheria, dalla Russia all’Austria. Opere d’arte – perché questo sono – posate su un piedistallo, che ne permette l’osservazione attenta e consente, soprattutto, di toccarle.
Tra i più ricchi graficamente, spicca quello norvegese di Bergen, «una sorta di film» in cui è raffigurato un veliero che entra nel porto della città anseatica, una piccola funivia e un trenino che sale la montagna.
Alla Loggia di Palazzo Costabili è così possibile compiere un viaggio da Ferrara a Valencia, Praga, Vienna, Stoccolma mentre è già in corso la trattativa per recuperare anche le ghise di Tokyo e New York.


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