riccardo finelli - l'aquilone

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riccardo finelli

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Riccardo Finelli

Nato a Modena il 12 settembre 1973, ma i primi anni della mia vita li ho passati a cavallo di due paesini: Zocca (famosa per Vasco Rossi e i borlenghi) e Bazzano (noto per un bel castello matildico e il pignoletto della locale cantina sociale).



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Ho preso due settimane di ferie e mi sono messo in sella al mitico Dink 125 cc, per ripercorrere ai quaranta all'ora i luoghi della spedizione del Mille, il coast-to coast morale da cui, nel bene o nel male, nacque l'Italia unita.
Ne è uscito Un viaggio politically (s)correct nella pancia profonda di un Meridione che non ricorda o non vuole ricordare. Fra sindaci che cambiano la toponomastica a colpi di martello, leghisti calabresi, neoborbonici e autonomisti di ogni foggia.

Ma mentre percorro Route 66 nostrane e inseguo il filo di ferrovie fantasma incontro anche chi combatte la mafia con videocamera e pc, chi vende libri su un marciapiede di Torre Annunziata, chi non vede l'ora di scappare da Marsala su un volo Rayanair, chi invece non si arrende e costruisce chitarre e ancora tanta altra Italia.


vedi: www.150annidopo.it
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Un viaggio al contrario su e giù per lo Stivale, a cercare (spesso inutilmente) sulla cartina luoghi immaginifici di una provincia inselvatichita ed estrema: I COMUNI PIU' PICCOLI DI OGNI REGIONE.E' un'Italia a scartamento ridotto dove trovi di tutto: dal PRETE SPOSATO, all'eremita che spara a palla giù per i boschi i settantotto giri della canzone melodica italiana, passando per manager pentiti, SINDACI-FEUDATARI e pale eoliche. Trovi personaggi d'altri tempi e personaggi fuori dal tempo. Incontri gente rassegnata e PICCOLI EROI DOMESTICI, capaci di mettere al mondo un figlio in un paese di trentadue anime o aprire uno studio di progettazione a quaranta chilometri dal primo negozio in cui puoi acquistare un toner.Ognuno con la sua STORIA DA RACCONTARE. E' un viaggio alla scoperta di “LUOGHI”. Baluardi di umana fisicità sbattuti in faccia ai “NON LUOGHI” delle anonime periferie in pietra a vista, dei centri commerciali iperbarici, delle comunità virtuali. Ma questa Lilliput d'Italia è anche e soprattutto un enorme LABORATORIO a sud di se stessi, dove qualcuno sta sperimentando inediti stili di vita. Non solo per respirare un po' di aria buona, ma anche per recuperare un equilibrio interiore capace di dribblare l'anomia, l'ansia e il perenne apparire cittadino.



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