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marco travaglio - ad personam

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Marco Travaglio

nato a Torino, 13 ottobre 1964, giornalista e scrittore.

La collaborazione con Montanelli a Il Giornale e a La Voce Conseguita la maturità classica al Liceo salesiano Valsalice di Torino, Travaglio si laurea in Storia Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Torino, cominciando poi la propria attività come giornalista free lance in piccole testate di area cattolica, come Il nostro tempo, con il quale all'epoca collaborava anche Mario Giordano.

A Il nostro tempo conobbe Giovanni Arpino che, nell'ottobre del 1987, lo presentò a Indro Montanelli il quale, alla vigilia di Pasqua del 1988, lo chiamò a collaborare al Giornale. Per il quotidiano milanese lavorò come vice-corrispondente da Torino fino al 1992. Quando, nel 1994, Montanelli decise di lasciare il quotidiano che aveva fondato venti anni prima, lo seguì a La Voce con altri cinquanta redattori.

Travaglio ha poi collaborato con diversi quotidiani e periodici, fra cui Sette, Cuore, Il Messaggero, Il Giorno, L'Indipendente, Il Borghese e L'Espresso.

La sua principale area di interesse è la cronaca giudiziaria, dalle questioni legate all'antimafia, ai fenomeni di corruzione, a partire dalla cosiddetta inchiesta Mani pulite, sviluppata sotto forma di indagini e raccolte storico-giornalistiche. Più di una volta i suoi articoli hanno suscitato le ire dei politici, spesso senza distinzione di schieramenti.

Prima del 2001 ha pubblicato sul settimanale di destra il Borghese, in versione integrale e a puntate, le intercettazioni telefoniche fatte dalla polizia al movimento Lotta Continua (inclusi Gad Lerner, Giuliano Ferrara, Andrea Marcenaro e Luigi Manconi) il giorno seguente l'arresto di Adriano Sofri per l'accusa dell'omicidio Calabresi.
Il 14 marzo 2001 durante un'intervista nella trasmissione di Raidue Satyricon, ideata e condotta da Daniele Luttazzi, presenta il suo libro L'odore dei soldi, un'inchiesta sull'origine, che il giornalista ritiene fortemente sospetta, dell'arricchimento di Silvio Berlusconi, due mesi prima delle elezioni; successivamente Silvio Berlusconi querelerà i due per diffamazione (causa che verrà persa dallo stesso) ed il programma dello showman viene rimosso dai palinsesti RAI, fatto che comportò molte polemiche, rinfocolate anche a distanza di un anno dal cosiddetto "Editto bulgaro" del 2002.

Dal 14 settembre 2006 è nel cast della trasmissione di approfondimento giornalistico AnnoZero, condotta da Michele Santoro, dove presenta una rubrica dal titolo Arrivano i mostri; nel 2008 ne cura la copertina.

Tra le sue ultime battaglie si ricorda una decisa opposizione alla legge di indulto del 2006 promulgata dal Parlamento, da lui considerata un indegno "colpo di spugna" a favore della parte corrotta della classe politica. In una puntata della trasmissione AnnoZero di Santoro, ha anche espresso il suo parere negativo nei confronti della legge Mastella (approvata nel luglio 2007 dal Parlamento), da lui considerata una "legge bavaglio", poiché fortemente limitativa nell'utilizzo da parte dei giornalisti delle intercettazioni telefoniche. Recentemente si è anche espresso negativamente sull'ipotesi di concessione della grazia all'ex funzionario del Sisde Bruno Contrada, condannato a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa. A causa di questa posizione è stato duramente contestato da Giuliano Ferrara sul "Foglio".


Marco Travaglio l'8 settembre 2007 ha partecipato con un lungo intervento alla manifestazione V-Day organizzata da Beppe Grillo in Piazza Maggiore a Bologna. Il 25 aprile 2008 ha aderito al V2-Day, partecipando alla manifestazione in Piazza San Carlo a Torino.

Il 10 maggio 2008, nel corso della trasmissione condotta da Fabio Fazio sulla terza rete televisiva della RAI, Travaglio ha parlato del neo Presidente del Senato Renato Schifani, eletto nelle liste del PdL, in riferimento a rapporti societari con persone a vario titolo collegate con attività mafiose. Da questo intervento è nato un "caso" molto discusso nei media con forti prese di posizione da entrambe le parti. Per queste affermazioni Schifani ha querelato Travaglio.

Dal 19 maggio 2008, conduce una trasmissione in streaming sul blog di Beppe Grillo di nome Passaparola. Le puntate di Passaparola su YouTube sono costantemente nella top 5 dei video italiani della settimana.

L'8 luglio 2008 ha partecipato al No Cav Day, organizzato da Paolo Flores d'Arcais, Furio Colombo e Pancho Pardi per protesta contro le cosiddette "leggi canaglia" varate nei primi mesi del Governo Berlusconi. Oltre a lui e agli organizzatori, sul palco si sono alternati Antonio Di Pietro, Sabina Guzzanti, Rita Borsellino, Moni Ovadia e, in video conferenza, Beppe Grillo.

Il 24 febbraio 2009 viene premiato dal DJV - Associazione dei Giornalisti Tedeschi - come miglior giornalista e scrittore per la libertà di stampa.

Il 25 marzo 2010 è tra gli ospiti principali del programma Raiperunanotte, ideato da Michele Santoro, realizzato da FNSI e USIGRai ed andato in onda dal PalaDozza di Bologna per aggirare la sospensione della messa in onda dei talk show politici della RAI. Il programma, oltre ad totalizzare un ascolto paragonabile a quello delle puntate più seguite di AnnoZero, si è configurato come uno dei principali eventi nella storia del web italiano quanto a numero di accessi unici contemporanei.

Il 5 maggio 2010, assieme ad Antonio Padellaro, è stato ospite alla London School of Economics and Political Science, per una conferenza dal titolo "The Status of Freedom of Information in Italy" (Lo stato di liberta dell'informazione in Italia), nella quale il tema centrale è stato, per l'appunto, la libertà di stampa in Italia.
Il periodo a L'Unità  [modifica]
Dal 2002 al 2009 ha curato inoltre una rubrica satirica] su l'Unità, originariamente intitolata "Bananas", in riferimento sia al film Il dittatore dello stato libero di Bananas di Woody Allen sia alla frase del 2001 di Gianni Agnelli sulle opinioni di alcuni giornali stranieri riguardo un'eventuale vittoria elettorale di Silvio Berlusconi: "“La cosa che mi è dispiaciuta è che alcuni giornali stranieri hanno dato giudizi sul possibile presidente del Consiglio, rivolgendosi al nostro elettorato come all'elettorato di una repubblica delle banane”".] Con l'avvento del governo Prodi la rubrica ha cambiato nome in "Uliwood Party" (in riferimento al film Hollywood Party e alla formazione politica di centro-sinistra dell'Ulivo). Dopo le Elezioni politiche italiane del 2008 la sua rubrica ha assunto il nome di Ora d'Aria. Nel 2007 questa rubrica ha portato il suo autore a vincere il Premio Satira di Forte dei Marmi.] Dall'ottobre 2008, in seguito alla riduzione di formato de l'Unità susseguente alla nomina di Concita De Gregorio come direttore dello storico quotidiano, la rubrica Ora d'Aria è presente solo il lunedì, mentre gli altri giorni della settimana Travaglio cura una rubrica in terza pagina, più breve, che ha assunto il nome Zorro, in onore del programma radiofonico di Oliviero Beha Radio Zorro. Il 29 giugno 2009 Travaglio si congeda dai suoi lettori de l'Unità preannunciando il suo passaggio al nuovo giornale, Il Fatto Quotidiano: per questa ragione la rubrica Zorro ha chiuso il 30 giugno, mentre Ora d'Aria è proseguita fino a settembre, mese in cui ha chiuso definitivamente.

Altri media
In passato ha collaborato anche con il quotidiano la Repubblica, in cui teneva una rubrica on-line dal titolo "Carta canta", uno spazio in cui sottolineava le incoerenze dei politici italiani, dei commentatori e dei suoi colleghi, attingendo dalle fonti archivistiche giornalistiche. Nell'edizione torinese de La Repubblica curava una rubrica di posta coi lettori intitolata Il Cittadino.

Inoltre scrive sul settimanale A diretto da Maria Latella e sui periodici MicroMega, Giudizio Universale, Linus, L'Espresso (dove tiene la rubrica Signornò), cura un blog su internet con Peter Gomez e Pino Corrias e tiene una videorubrica settimanale[20] in diretta streaming su diversi blog: quello di Beppe Grillo, Voglio Scendere e quello di Antonio Di Pietro.

Dal 2008, assieme a Giuseppe Carlotti, risulta tra i collaboratori della rivista La voce del ribelle diretta da Massimo Fini.

La nuova esperienza a Il Fatto QuotidianoMarco Travaglio è promotore, co-fondatore e giornalista de "Il Fatto Quotidiano", un nuovo giornale uscito il 23 settembre 2009 nelle edicole e distribuito anche per abbonamento postale e via Web. Diretto da Antonio Padellaro, questo giornale si propone di "dare davvero le notizie" e di non basarsi su nessun aiuto da parte dello Stato. L'intenzione è quella di sopravvivere con le proprie forze, senza il ricorso a "poteri forti", che inevitabilmente finiscono per influenzare la linea editoriale degli altri quotidiani. Il titolo è un chiaro rimando alla trasmissione che il compianto Enzo Biagi condusse su Rai Uno per 814 puntate. Fra i suoi sostenitori e promotori, Il Fatto Quotidiano annovera anche personaggi come Beppe Grillo e molti giornalisti e persone della società civile che sentono di non trovare spazio nel panorama editoriale corrente.

Cinema  
Dal suo libro I banchieri di Dio. Il caso Calvi (scritto nel 2001 con Giuseppe Ferrara e Mario Almerighi per Editori Riuniti) è stato tratto l'omonimo film del 2002 diretto e sceneggiato dallo stesso Giuseppe Ferrara e riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano.

Nel 2003 e nel 2005 Marco Travaglio compare nei film-documentari Citizen Berlusconi di Andrea Cairola e Susan Gray e Viva Zapatero! di Sabina Guzzanti. Sempre nel 2005 collabora come consulente alla sceneggiatura del film Bye Bye Berlusconi!, di Jan Henrik Stahlberg.

Nel 2006 compare nel film Shooting Silvio di Berardo Carboni, nel ruolo di un giornalista liberale, che afferma che uccidere Silvio Berlusconi non sia un rimedio al Berlusconismo. Nell'ottobre 2007 registra un'intervista sul Partito Democratico e le relative elezioni primarie per il film Visto dal basso di Piergiorgio Bellocchio.

Teatro  
Nel 2009 e 2010 Marco Travaglio è autore e protagonista dello spettacolo teatrale Promemoria - Quindici anni di storia d'Italia, con il quale si esibisce in numerosi teatri italiani.

Collocazione politica

Marco Travaglio all'incontro "Ad Personam Contra Populum", Palermo, 21 maggio 2010.Travaglio si definisce un liberale da sempre; o meglio, come lui stesso afferma "liberal-montanelliano". Giuliano Ferrara e Filippo Facci lo descrivono invece come reazionario e giustizialista.[29] Nella sua ormai celebre intervista rilasciata a Daniele Luttazzi, nella trasmissione Satyricon, ha dichiarato di essere un liberale (precisamente «un allievo di Montanelli») che ha trovato "asilo" nell'area di sinistra, ma che non si identifica in quest'area politica.

Durante la trasmissione Dodicesimo round ha dichiarato che nelle elezioni 2006 ha votato al Senato «senza turarsi il naso per la prima volta»: questo perché l'Italia dei Valori, afferma Travaglio, «mi ha fatto il regalo di candidare una persona che stimo e che mi onora della sua amicizia, Franca Rame».

Sul blog di Antonio Di Pietro, viene pubblicato il 29 marzo 2008 un articolo di Travaglio dove esprime pubblicamente il suo voto ancora a favore dell'Italia dei Valori per le elezioni politiche del 2008, aggiungendo però «in attesa di un nuovo Einaudi o un nuovo De Gasperi», confermando la sua ispirazione liberale.

Sul blog Voglioscendere, il 5 giugno 2009, alla vigilia delle elezioni europee ed amministrative 2009, dichiara l'intenzione di sostenere con il voto, ancora una volta, l'Italia dei Valori, perché soddisfatto del suo modo di fare opposizione al governo Berlusconi.

Nel 2009 in riferimento ai conflitti arabo-israeliani si è schierato a favore di Israele , come risulta da un suo commento diramato dalla casa editrice Chiarelettere, sostenendo la responsabilità del governo di Hamas, che «anziché lavorare a costruire lo Stato palestinese, s'è occupato di distruggere quello di Israele».


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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AD PERSONAM di Marco Travaglio

Collana Reverse

"Che un miliardario con aereo privato, mass media privati, partito privato e cimitero privato pretenda anche una giustizia privata è perfettamente nella logica."
Michele Serra

Corrompere giudici e testimoni, falsificare bilanci, frodare il fisco. E non essere processati. Sedici anni di leggi prêt-à-porter (1994-2010) ad personam, ma anche ad personas, “ad aziendam”, “ad mafiam” e “ad castam” per pochi potenti illustri.

Dai decreti Conso e Biondi dopo Tangentopoli alla Bicamerale (“Il piano di rinascita democratica? Me lo stanno copiando con la bozza Boato”, esultava Licio Gelli). Per continuare con le leggi sul falso in bilancio, le rogatorie, le intercettazioni, con le norme pro Sofri e Dell’Utri, pro Sismi e Telecom, e con i condoni fiscali ed edilizi, con l’indulto del centrosinistra, con i lodi Schifani e Alfano, gli illegittimi impedimenti e il processo breve che fulmina gli scandali Mills, Cirio, Parmalat, Fiorani, Unipol, Calciopoli e le truffe della clinica Santa Rita. Tutti salvi.

Sedici anni per tornare a Tangentopoli e a Mafiopoli, cancellando Mani pulite e la Primavera di Palermo, e beatificando Craxi, corrotto e latitante.

Marco Travaglio, editorialista e cofondatore de “Il Fatto Quotidiano”, collaboratore
fisso di Annozero, ha scritto fra l’altro "Mani sporche" (con G. Barbacetto e P. Gomez), "Se li conosci li eviti" (con Gomez), "Italia Annozero" (con Vauro e B. Borromeo), "Bavaglio" e "Papi" (con P. Gomez e M. Lillo), tutti editi da Chiarelettere. Per Editori Riuniti ha pubblicato una nuova edizione de "L'odore dei soldi" (con E. Veltri). Di grande successo il suo tour teatrale con "Promemoria" (Libro e dvd, Promomusic). Da poco in libreria il dvd "Democrazya 2009" (Casaleggio Associati). Cura anche un blog, voglioscendere.it, con Gomez e Pino Corrias.


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