elisa paltrinieri - l'aquilone

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elisa paltrinieri

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Donna dal temperamento passionale e anticonformista, dalla sensibilità d'artista e dalla forza della militanza politica, la figura di Tina Modotti riassume le caratteristiche del "personaggio". Ma la Modotti è stata anche una grande fotografa, e questi libro ne indaga la carriera artistica dall'inizio dell'attività fotografica agli anni trascorsi con Edward Weston, dalla ricerca di un linguaggio espressivo autonomo fino all'abbandono della fotografia per dedicarsi solo alla militanza politica.

La carriera di Tina Modotti fotografa è stata a volta adombrata dalla intensità della sua vita e da un conseguente dubbio: le sue fotografie sono "belle" perché create da un "personaggio" o perché hanno contribuito davvero allo sviluppo della storia della fotografia? Il saggio di Elisa Paltrinieri tenta di rispondere a questa domanda indagando principalmente la carriera artistica di Tina Modotti e la sua ricerca di un linguaggio fotografico autonomo.Edizione anno: 2006


www.edizioneselene.it

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riportiamo un'intervista fatta ad Elisa Paltrinieri
dal sito www.delirio.net

Delirio.NET : Tina Modotti: come e perché nasce in te l’interesse per questa “fotografa irregolare”? Per il suo gusto artistico o per il suo temperamento di donna?

E.P.
Il mio interesse nei confronti di Tina Modotti è nato per entrambi gli aspetti. Per il suo gusto artistico, perchè è originale; infatti, nelle sue immagini Tina fa riferimento a correnti dell’epoca (stiamo parlando degli anni Venti del Novecento) come la Fotografia Diretta (strettamente formalista) o quella di propaganda, ma ha saputo tradurre quei valori in modo personale. Per esempio, i suoi studi formali evocano sentimenti ed emozioni impensabili per altri fotografi a lei contemporanei e, ugualmente, le sue foto di propaganda si distinguono per un gusto estetico
particolare. Ma mi interessa anche per il suo temperamento di donna che è altrettanto affascinante: la Modotti è stata passionale e problematica, perché ha aderito sempre e completamente a qualsiasi cosa facesse, senza risparmiarsi, sia che fosse l’arte sia che fosse l’impegno politico, ma allo stesso tempo si è sempre interrogata sul senso, sulla correttezza e sulla giustezza di quello che faceva, non dando mai niente per scontato. Tutto ciò l’ha portata a compiere un percorso difficile e anticonformista, non tanto per voglia di stupire o di essere diversa, quanto per essere sempre e solo coerente con se stessa e con ciò che sentiva di autentico e onesto, senza assecondare mode o convenzioni del momento.

Delirio.NET :
Il tuo lavoro di ricerca e di preparazione al volume è stato lungo: quanto tempo hai passato su questo progetto e quale indirizzo hai voluto mantenere?

E.P.
: Il lavoro di ricerca e di preparazione al volume è cominciato durante gli ultimi due anni all’Università (ho studiato al Dams di Bologna, indirizzo arti visive), quando ho deciso e concordato con il mio relatore che mi sarei laureata con una tesi sulla fotografia di Tina Modotti. Da allora, ho dato esami funzionali alla mia ricerca (come Storia del Messico e Storia della fotografia), poi sono andata a Udine e a Pordenone, dove esistono fondazioni specializzate sulla Modotti, per visionare anche materiali di provenienza internazionale. Una volta laureatami e completato quindi il lavoro di ricerca, ho trovato una casa editrice interessata al mio studio, perciò ho riscritto il materiale usato per la tesi rendendolo un testo scorrevole e accattivante. Insomma, in tutto il lavoro è durato circa tre anni, spesi per cercare di dare una nuova lettura della fotografia di Tina Modotti, una lettura che andasse oltre il “personaggio” per sondare invece i meriti e i limiti del suo stile nei confronti di altri suoi colleghi contemporanei.

Delirio.NET : Dopo questa biografia, quali sono i tuoi progetti letterari al momento?

E.P.
: La mia passione è la critica fotografica, perciò da un anno a questa parte sto collaborando con due riviste on line specializzate nel settore. Una, più incentrata sull’arte contemporanea, è
Exibart.com per la quale sto curando alcuni approfondimenti all’interno della rubrica dedicata alla fotografia; l’altra, più focalizzata su fotografia video spot cinema, è CultFrame per la quale scrivo articoli di vario genere, da recensioni di mostre e di libri a schede di presentazione dei maestri della fotografia, a seconda di ciò che concordiamo con la redazione. Nel frattempo, sto lavorando su un’idea di un nuovo libro che questa volta, però, non sarà più una monografia ma un saggio critico in cui parlerò di diversi fotografi contemporanei affini per il tipo di approccio al mezzo. Per adesso ho abbozzato qualche idea che conto di tradurre in qualcosa di organico entro la fine dell’anno. Vedremo…



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ulteriori approfondimenti:
www.comitatotinamodotti.it
  

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