colin dexter - il giorno del rimorso - l'aquilone

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colin dexter - il giorno del rimorso

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Colin Dexter nasce a Stamford il 30 settembre 1930, figlio di Alfred e Dorothy Dexter. Suo padre ha un garage e una piccola compagnia di taxi, ma nella famiglia è forte l’amore per la letteratura e le lingue, al punto che anche John, il fratello più grande di Colin, diventerà insegnante di lingue classiche, proprio come lui.
Dopo aver ottenuto una borsa di studio per la Stamford School e in seguito a un periodo di servizio presso il Royal Corps of Signals, Colin Dexter si laurea a Cambridge e comincia a insegnare greco e latino presso varie scuole superiori, posizione mantenuta fino a metà anni Sessanta, quando la sua sordità peggiora al punto da costringerlo a ripiegare su incarichi amministrativi all’Università di Oxford, posizione che manterrà fino al suo pensionamento.
Colin Dexter si è sempre pensato e dichiarato insegnante e non scrittore, e anche le sue prime pubblicazioni riflettono questa concezione, trattandosi di manuali scolastici.
La nascita della serie dell’Ispettore Morse
Il punto di svolta arriva, come abbiamo preannunciato, in maniera del tutto casuale. Colin Dexter è in vacanza con la famiglia nel Galles, il tempo è inclemente e le piogge li costringono al chiuso: lettore accanito, Colin divora tutto quel che è disponibile, compresi due romanzi thriller.
Evidentemente poco soddisfatto dalla qualità degli stessi, il professore si mette al lavoro e in poco tempo partorisce Last Bus to Woodstock (L’ultima corsa per Woodstock, 1975 – Longanesi, 1988, quindi Il Giallo Mondadori n. 2620, 1999 e infine Sellerio, 2010) e con esso l’ispettore Morse.
Capita spesso che il protagonista di una serie rispecchi alcuni tratti dello scrittore, ma nel caso di Dexter-Morse le somiglianze sono molte: Morse ha una gran passione per la letteratura classica, ama risolvere enigmi, parole crociate e rebus, ascolta Wagner e ha un debole per la birra.
Persino il cognome, Morse, così come quello della sua spalla, Lewis, ha stretti legami con la vita di Colin Dexter, visto che lo scrittore era abituato a partecipare a un concorso di enigmistica dell’Observer, concorso che veniva spesso vinto da Sir Jeremy Morse e dalla signora B. Lewis.
Il 1975 è quindi la data di nascita di una serie che si concluderà nel 1999 e che, oltre a tredici romanzi, annovera anche alcuni racconti più o meno lunghi.
Tredici romanzi che fruttano a Dexter alcuni fra i premi più importanti all’interno del genere: Silver Dagger Award 1979 per Service of All the Dead, Silver Dagger Award 1981 per The Dead of Jericho, Gold Dagger Award 1989 per The Wench is Dead, Gold Dagger Award 1992 per The Way Through the Woods, Premio Macavity per Evans Tries an O-Level e infine il Cartier Diamond Dagger alla carriera nel 1997, al quale occorre sommare una delle onorificenze più importanti nel Regno Unito, l’Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 2000.
Ma il successo delle indagini di Morse non resta confinato sulla pagina scritta e arriva ben presto al tubo catodico dove forse conosce vette anche più alte.
Sono infatti ben 33 gli episodi della serie televisiva ispirata ai romanzi, con molti script originali scritti dallo stesso Dexter: i telefilm andranno in onda ininterrottamente dal 1987 al 2000, con i personaggi principali interpretati da John Thaw e Kevin Whately. La scomparsa di Thaw, nel 2002, segna l’inizio di una nuova serie, dedicata alla spalla di Morse, Robbie Lewis, che viene promosso ispettore e che indagherà per altre sette stagioni.
Non paghi di questi successi, gli autori preparano anche una terza serie, Endeavour: The Origins of Inspector Morse, che riguarda gli esordi del giovane Morse, nel 1965 circa, e i suoi primi casi investigativi.
Il grande successo e i conseguenti guadagni milionari non monteranno mai la testa allo scrittore, che continuerà ad abitare nella sua vecchia casa, a leggere avidamente e a concedersi, come lusso, qualche automobile e vino pregiato.
Il diabete costringerà Colin Dexter a una inattività quasi completa, fatta eccezione per qualche racconto, e lo scrittore spirerà a Oxford il 21 marzo 2017.

a cura di  thrillercafe.it
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Il giorno del rimorso
Traduzione dall'inglese di Luisa Nera
Titolo originale: The Remorseful Day

Un omicidio irrisolto al centro dell’ultima indagine dell’ispettore Morse che nel tentativo di inchiodare l’assassino dovrà affrontare anche i fantasmi di un passato che è molto vicino al suo cuore. Un magnifico romanzo, l’ultimo della serie dell’ispettore Morse, che ci farà rimpiangere a lungo l’intelligenza, l’abilità, l’ironia di un personaggio tra i più riusciti del giallo classico.

Nuda, imbavagliata, con le manette ai polsi, una donna viene ritrovata cadavere nella camera da letto della sua villa nei dintorni di Oxford. Era una signora, ricca, infermiera di ottima reputazione professionale, il marito banchiere, due giovani figli con buoni lavori. Di lei, nel villaggio pittoresco dove abitava, si parla, con sentimenti variabili dal desiderio allo scandalo, come di una donna seducente e dalle molte avventure.
In realtà è un cold case, archiviato un anno prima, che il sovrintendente Strange vuole riaprire per via di due telefonate anonime appena ricevute. È strana l’ambigua insistenza di Strange che, da un lato, preme per riavviare la macchina investigativa e, dall’altro, pur avendo tutto il peso dell’autorità, esita a obbligare l’ispettore capo Morse a fare il suo dovere. Altrettanto strano è il contegno di Morse: non ubbidisce al capo però, in segreto, conduce una sua indagine. Quando poi altre morti si aggiungono a quella della bella signora, Morse – con il fedele Lewis che da tempo scalpita e si interroga su quello che sta succedendo – finalmente si mette al lavoro. Vari errori e false piste: il metodo di Morse non è trovare l’indizio e farlo diventare una prova schiacciante; lui cerca l’incrocio giusto, come nell’enigmistica di cui è infallibile cultore. Ma le verdi colline attorno alla città dell’Università più rinomata, i paesini d’incanto, i pub secolari, le eleganti dimore, gli anziani eccentrici, che popolano la vecchia Inghilterra, non vogliono aprire gli scrigni dei loro segreti. Preferiscono che i loro odi, così come i loro amori, restino sepolti nella monotona tranquillità.
Nessuno come il grande Colin Dexter sa adattare il ritmo e lo stile del classico poliziesco all’inglese alla vita odierna: anzi l’immediata impressione che dà è che lo abbia inventato lui, lì per lì, con i suoi libri quel genere venerando. Un fascino avvincente che deriva, sì, dalla capacità di fondere antico e nuovo in enigmi complessi, dai personaggi scolpiti. Ma soprattutto dalla figura dell’ispettore capo Morse; un miscuglio di ironia, taccagneria, tenera ingenuità, intelligenza. È essenzialmente un malinconico, dominato da uno scetticismo inconsolabile, che Lewis – che lo adora – fa di tutto per lenire.
«Bisogna muoversi con delicatezza, per evitare di schiacciare i sogni altrui».

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