alicia giménez bartlett - mio caro serial killer - l'aquilone

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alicia giménez bartlett - mio caro serial killer

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Nata nel 1951 ad Almansa (in Castiglia), Alicia Giménez-Bartlett dopo 24 anni si trasferisce a Barcellona dove, grazie a una laurea in Letteratura e Filologia moderna conseguita presso l’Università di Valencia e un successivo dottorato in Letteratura, si dedicherà all’insegnamento per tredici anni prima di trovare la sicurezza economica che le permetterà di dedicarsi esclusivamente alla scrittura.
Sebbene sia principalmente conosciuta per la sua serie dedicata alle inchieste di Petra Delicado, Alicia Giménez-Bartlett ha esordito con testi che non hanno a che fare con i generi amati da queste parti e continua tutt’ora ad affiancare romanzi e saggi diversi alla sua produzione poliziesca. Il suo esordio letterario avviene nel 1981 con un saggio sullo scrittore spagnolo Gonzalo Torrente Ballester, mentre è di tre anni dopo il suo primo romanzo, il particolare e coraggioso Exit, pubblicato in Italia da Sellerio nel 2012. Vale la pena di soffermarsi su alcuni suoi titoli fuori dal ciclo di Petra Delicado, in quanto oltre a essere importanti sono anche rappresentativi di alcune delle tematiche che più interessano questa scrittrice e che informano anche le sue opere di genere.
Libertà individuale (tema portato fino all’estremo del suicidio in più di un romanzo); percorsi di identità sessuale e di genere, con le conseguenti discriminazioni che larga parte della società ancora applica nei confronti di molte persone e, soggetto quasi inevitabile per gli autori spagnoli di alcune generazioni, la lotta nei confronti dei regimi sono temi che ricorrono spesso e che, accanto a un certo coraggio nell’affrontare questioni scomode e controverse, caratterizzano la poetica di questa scrittrice.
In Exit (1984) è “protagonista” una clinica con i suoi ospiti, un luogo lussuoso nel quale la gente si reca per suicidarsi con dignità e, perché no, concedendosi vari piaceri (dal cibo alla danza, dalla natura al sesso) prima di scegliere il momento della loro morte. Il suicidio rappresenta il momento della libertà più assoluta e il romanzo torna a essere ancora più attuale proprio in questi giorni nei quali nel nostro Paese si discute di eutanasia.
Il suicidio torna a essere protagonista in Segreta Penelope (Secreta Penélope, 2003 – Sellerio, 2006) nel quale Sara, una donna che vive in modo caotico, anarchico e anticonformista, sotto il segno di una estrema e gratificante libertà sessuale, dovrà scontrarsi sempre di più con le sue amiche che, pur avendo in teoria vissuto in tempi rivoluzionari, hanno in seguito scelto vite e idee borghesi e criticano Sara, non riuscendo ad accettare (e segretamente invidiando) il suo stile di vita, fino in pratica a spingerla al gesto estremo.
In Dove nessuno ti troverà (Donde nadie te encuentre, 2011 – Sellerio, 2011) Alicia Giménez-Bartlett utilizza un personaggio storico (Teresa Pla Messeguer, sulla quale vi invito a leggere questo articolo) per affrontare gli ormai “consueti” temi a lei cari: discriminazione, lotta per la libertà, identità e sesso.
Merita menzione anche Una stanza tutta per gli altri (Una habitación ajena, 1997 – Sellerio, 2003) che, pur non rivelando nulla che non fosse già conosciuto sulle persone coinvolte, denuncia nuovamente la classe borghese, i cui limiti non vengono superati nemmeno da Virginia Woolf, riconosciuta da molti come autrice e figura pubblica rivoluzionaria e importante per il femminismo, ma incapace in definitiva di trattare con rispetto la sua domestica, Nelly Boxall, cui non riconosce diritti e dignità, riattivando spietati soprusi di classe che, di riflesso e in generale, mettono in dubbio la reale statura di molti intellettuali che parlano e scrivono in un modo e si comportano in un altro.
Ma è con il personaggio di Pedra Delicado, creato in Riti di morte (Ritos de muerte, 1996 – Sellerio, 2002) che Alicia Gimenez-Bartlett assurge a una fama ancora maggiore. La protagonista è un ex avvocata e doppiamente ex moglie in grado di rivoluzionare la sua vita arruolandosi nella polizia. Lì subirà discriminazioni basate sul sesso e gli verrà inizialmente affidato un incarico limitante, dietro una scrivania.
La scarsità di personale a disposizione la porterà però, quasi casualmente, alla sua prima indagine sul campo e da allora continuerà a occuparsi di casi di omicidio insieme all’immancabile collega Fermìn Garzòn. Pedra Delicado, come chiaramente suggerisce il nome, è una donna insieme dura e tenera, un equilibrio che trova lungo il corso della serie; una donna che affronta casi che di solito spingono a riflettere su importanti temi sociali e che nel farlo non rinuncia a un’ironia talvolta feroce ma sempre divertente e critica.
Tutti i romanzi e racconti di Alicia Gimenez-Bartlett apparsi in Italia sono stati pubblicati da Sellerio: la serie di Pedra Delicado è al momento composta da undici titoli, con il solo Crímenes que no olvidaré del 2015 ancora assente dalle nostre librerie.




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Il decimo caso di Petra Delicado. Il ritorno dell’ispettrice con più carattere e intelligenza del romanzo giallo contemporaneo.
Una donna di cinquant’anni viene assassinata in modo brutale nella casa in cui vive da sola; il volto è sfigurato e sul cadavere è poggiata una lettera d’amore: «Cara Pauline, sai che ti ho amato moltissimo e che ti amo ancora. Tu invece non mi ami più e io non ho avuto altra scelta se non quella di ucciderti» e sotto la firma: Demostene. Quando Aurora, una ragazza ecuadoriana che lavora come badante, viene uccisa con le stesse modalità, si comincia a sospettare che si tratti di un serial killer. Le indagini presto conducono a scoprire che entrambe le donne si erano rivolte negli ultimi tempi a un’agenzia matrimoniale di cui però pare si siano perse le tracce, una specie di agenzia fantasma dall’improbabile nome «Vita futura». Petra Delicado vorrebbe investigare a modo suo, naturalmente al fianco di Fermín Garzón con cui l’intesa è perfetta, ma stavolta non è lei a dare gli ordini perché il caso viene affidato a un ispettore della polizia regionale catalana - Roberto Fraile dei Mossos d’Esquadra -, nonostante sia più giovane di lei e abbia meno esperienza. Relegata a un ruolo subalterno l’irritazione di Petra sale presto alle stelle e la spinge a dedicarsi alle indagini con meno impegno del solito, rischiando di provocare equivoci ed errori, in un caso che si fa sempre più inquietante e delicato. Il nuovo attesissimo romanzo di Alicia Giménez-Bartlett affronta argomenti forti come la morte, la follia, la solitudine nelle grandi città, la questione catalana, ma l’umorismo dell’autrice spagnola è capace di trasformare anche la storia più nera in un’esperienza quasi felice.

fonte: ibs.it

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