2007 - rossana merighi - l'aquilone

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2007 - rossana merighi

iniziative

giovedì 17 aprile 2007

L'Aquilone presenta un primo incontro con la poesia, ospite della serata Rosanna Merighi, che ci presenta
il suo volume "Immagini scolpite di luce - 2" introdotta da Vittorio Trentini e Loretta Marri, poesie lette da Davia Bulgarelli,
illustrazioni di Giuseppe Merighi.

hanno detto di Lei:

Due Merighi per un libro di poesia e di immagini - Rosanna e Beppe insieme

Carpi - A distanza di oltre dieci anni dalla pubblicazione del libro di poesie "Immagini scolpite di luce", la carpigiana Rosanna Merighi, poetessa autodidatta, torna in libreria con un secondo volume. L'opera è una raccolta di sessanta liriche: venticinque sono ispirate al periodo della guerra e della lotta partigiana, mentre le rimanenti risultano legate a ricordi d'infanzia e rappresentano dei flash back di vita vissuta e di persone incontrate in passato. Sui testi della poetessa ha poi lavorato lo storico e pubblicista di Rovereto Vittorio Trentini, già curatore del primo volume, che ha sottoposto ogni pagina a un'attenta operazione di scrematura e di revisione linguistica. "Rosanna - dice Trentini - scrive tantissimo e in modo del tutto spontaneo. Mi aveva consegnato oltre quattrocento fogli con pensieri sparsi da cui ne ho estrapolati una settantina per la pubblicazione. Con il mio intervento ho cercato naturalmente di preservare l'idea poetica dell'autrice che ritengo sia fresca e genuina e che, come tale, meriti di essere valorizzata". Il volume secondo di "Immagini scolpite di luce" contiene poi una novità di grande rilievo. Al progetto del libro ha infatti collaborato anche il cugino dell'autrice Giuseppe Merighi, tra i più noti e apprezzati artisti carpigiani, famoso come medaglista oltre che come pittore, scultore e caricaturista. Merighi ha accettato di illustrare l'intera opera, fornendo in pratica un disegno a compendio di ogni lirica. Il risultato è un insieme di parole e immagini di grande forza poetica, tanto che spesso, più delle prime, sono le seconde a catturare e avvincere l'occhio del lettore. "In passato - racconta l'artista - mi era già capitato di collaborare con il professor Ernesto Caffo di Telefono Azzurro alla realizzazione di illustrazioni per testi scolastici. Con la poesia invece non mi ero mai cimentato. Per me - continua - è stato quasi un divertimento: ho lavorato di getto realizzando tutti gli schizzi in velocità. Alcuni mi sembrano riusciti più di altri. In ogni caso io non sono mai soddisfatto al cento per cento di niente. Mi dico sempre che dovrei dare di più". La modestia di Merighi è pari soltanto alla sua bravura. Quelli che lui definisce schizzi, sono in realtà opere compiute, nelle quali i suoi estimatori non tarderanno a ritrovare gli elementi caratteristici della sua arte. Come il tratto caricaturale di alcuni personaggi o il simbolismo delle nature morte o ancora la vena colloquiale e narrative che anima le scene corali.  


Rossana Caprari

da
- 10.02.2005


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