2005 - visita guidata nicolò dell'abate - l'aquilone

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2005 - visita guidata nicolò dell'abate

iniziative

domenica 19 giugno 2005

visita guida alla mostra
Nicolò dell'Abate
storie dipinte nella pittura del Cinquecento tra
Modena e Fontainebleau
Galleria Estense - Modena




"La musica, le guerre di Enea, e la favolose avventure di Prasildo e Orlando sono
i temi cari al pittore, che materializza l'eleganza e gli ideali delle corti in dolci scenografie. Dall'Eneideall'Orlando Furioso antico e gusto cortese si mescolano
nella pittura di Nicolò dell'Abate."

La Mostra presenta il complesso delle opere di Nicolò dell´Abate, ricostruisce la sua formazione e ne contestualizza l´attività, le influenze culturali e stilistiche nell´ambito della pittura emiliana dei primi decenni dei Cinquecento; documenta la fortuna dei temi paesaggistici, mitologici e narrativi da lui trattati, nonché la sua influenza sulla Scuola di Fontainebleau. Nicolò nasce a Modena, probabilmente nel 1509; incerte risultano le notizie riguardanti gli anni della sua formazione che sarebbe avvenuta, dapprima, presso il padre Giovanni, scultore, e poi nella bottega di Antonio Begarelli, il grande plastico operante nella città, rappresentante di un classicismo emiliano di ascendenza raffaellesca e correggesca. Dovette comunque intrattenere precoci rapporti di lavoro anche con Gian Gherardo delle Catene, con Alberto Fontana e, forse, anche con Dosso Dossi. Nel 1539 è già un artista famoso, che si distingue nella decorazione ad affresco di carattere profano e cortese. Tra il 1548 e il 1552 è attivo a Bologna, dove realizza splendidi cicli di affreschi in Palazzo Torfanini e Palazzo Poggi. In seguito si trasferisce in Francia, chiamato probabilmente dal Primaticcio, con il quale collabora a Fontainebleau. Il lungo periodo francese è denso d"impegni: disegna smalti, arazzi, apparati effimeri, dipinge a Parigi e in altre residenze nobiliari. Muore probabilmente nel 1571. L"esposizione documenta in primo luogo, con circa un centinaio di opere, il periodo italiano dell´artista. Alcuni dipinti e disegni autografi, provenienti principalmente dal Cabinet des Dessins del Louvre, copie e incisioni tratte da opere perdute presentano il periodo francese. Ampia la sezione dedicata all´ambiente artistico emiliano tra il 1510 e il 1540 con opere di Gian Gherardo dalle Catene, Garofalo, Dosso Dossi, Begarelli e quella che illustra la lezione dei maestri con opere di confronto appartenenti ad artisti notissimi quali Correggio e Parmigianino, Pordenone e Girolamo da Carpi. Molto importante anche il rapporto con l´incisione, nuovo efficace mezzo di diffusione delle principali novità in campo artistico, in primo luogo della lezione di Raffaello. La mostra si chiude con la sezione dedicata alla fortuna dell´artista tra il XVII e il XIX secolo, con opere di Lavinia Fontana, Scarsellino, Guercino, Mastelletta, Donato Creti.


 stampa

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